domenica 26 dicembre 2010

L'allenamento della tattica di squadra in attacco

Credo che uno dei principali errori che facciamo noi allenatori sia quello di mettere generalmente  troppo spesso 6 giocatori contro 6 giocatori in metà campo ed “allenare” il gioco di squadra in attacco.


Soprattutto se la nostra intenzione è il miglioramento della squadra in attacco, soprattutto se alleniamo squadre giovanili o quando ci siano tanti giocatori in fase di formazione.

In quel momento l’allenatore si sente il “professore”, dimostra alla squadra che sa, che sa molte giocate ecc e così facendo è tentato di fermare l’allenamento per SPIEGARE la pallamano. E quando in partita un giocatore segnerà un gol con un determinato schema provato lungamente in allenamento, tutti si ricorderanno che è grazie all’allenatore ed alle sue intuizioni che abbiamo fatto quel gol.

Credo che nessun giocatore farà caso a quante segnature ha fatto grazie agli schemi in attacco, nessuno baderà  che al fatto che siano troppo pochi rispetto agli altri. Soprattutto nessuno farà caso che, per fare quei gol, abbiamo dedicato troppo tempo in allenamento a discapito di altre componenti molto più determinanti sul risultato.

Perché lo facciamo ? Perché ci piace essere docenti ? Perché pensiamo che la tattica di attacco sia più importante di altri fattori quali la tecnica individuale, la tattica di difesa, il gioco veloce o la condizione fisica ? O perché usciti freschi freschi dal campo non abbiamo avuto la formazione necessaria per conoscere tematiche fondamentali dell’insegnamento come metodologia, didattica, programmazione e pianificazione dell’allenamento ?

Pianificare un allenamento strutturando lo stesso in diverse fasi, seguendo i principi che ho elencato sopra, è molto più difficile e faticoso che mettere 6 vs 6 in metà campo e … parlare di come si dovrebbe giocare. Quando vogliamo migliorare la tattica in attacco in situazione di 6 vs 6, dovremo chiederci qual è il livello qualitativo dell’allenamento, la finalità di quel momento, la specificità, la situazionalità, l’intensità e soprattutto quanto tempo gli dedichiamo rispetto al tempo totale dell’allenamento settimanale.

Questo non significa che allenarsi 6vs6 sia sbagliato. Anzi. Giocare 6 vs 6 ma soprattutto giocare dovrebbe accadere in ogni allenamento.
Sto parlando del fatto che provare gli schemi od il gioco in attacco 6 vs 6 per troppo tempo sia sbagliato. Credo che l’intensità si abbassi in questo tipo di esercitazioni e questa sia invece il principale fattore dell’apprendimento motorio. Quando coinvolgiamo 12 giocatori di campo, alcuni sono troppo spesso ai margini del processo di apprendimento, che magari riguarda solo alcuni giocatori.  Sarebbe importante dimostrare, praticamente sul campo, quali esercitazioni sono, secondo me, migliori . Esercitazioni a numero ridotto di giocatori, che siano nello stesso tempo finalizzate alla tattica di squadra, alla tecnica individuale ed alla condizione fisica in quanto sicuramente più intense.

Pensate ora ad una settimana tipo di una squadra con tre allenamenti per un totale di 4,5 ore settimanali di pratica. Quante di queste ne dedichereste alla tattica di attacco di squadra ?  

5 commenti:

  1. Caro Riccardo, credo di aver capito il punto sul quale ti stai "fissando" oltre che in questo post anche in quelli precedenti. E mi immagino che tu lo faccia perchè magari hai lavorato in questo modo anche in passato, traendo meno risultati di quanti tu ne stia traendo adesso. Ovviamente mi riferisco all1allenamento della tattica collettiva. Ora però voglio farti una domanda: facendo un'analisi statistica di un centinaio di incontri a livello giovanile è risultato chiaro che la discriminante che fa vincere/perdere una squadra sono il numero di palle perse (vorrei dilungare il discorso rendendolo più particolareggiato, ma si parla di altro). Quindi, come diminuire il numero di palle perse (intese come tutte quelle azioni di attacco che non si concludono con un tiro: passi, doppio, area, passaggi errati, errori di ricezione,ecc,ecc)?
    Ho notato che il 6 vs 6 in una metà-campo risulta dannoso sotto questo punto di vista perchè gli attaccanti,di fatto, la palla non la perdono mai. Ho notato che il 6vs6 fatto sotto forma di partitella aiuta da questo punto di vista, ma non risolve il problema in modo importante. Ora: intervenire se un giocatore fa sempre area/passi/doppio è "relativamente facile"; ma come intervenire invece su un elevato numero di palle perse di un centrale(si intende buon giocatore) ad esempio che una volta fa passi, una sfondo, una volta passa la palla al pivot male, ecc? Oppure come ridurre il numero di palle perse in velocità (giocare 3vs3 / 4vs4 non è la stessa cosa,secondo me)? Come far fare il salto di qualità alla nostra squadra sotto questo punto di vista se non mettendoli in 6 vs 6 e interrompendo l'azione per spiegare?
    Attendo delucidazioni da un maestro come te.
    Ps: complimenti per l'iniziativa, c'è tanto da imparare. Portala avanti nel tempo, complimenti!

    Luca Galluccio

    RispondiElimina
  2. Adesso mi fai leggere anche di Pallamano, sport che avevo messo nel cassetto da 10 anni...

    Mi piacerebbe fare riferimento a una cosa che avevo scritto un secolo fa e pubblicato sul sito della ISBS insieme al mio collega Vincenzo Manzi

    http://www.coachesinfo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=402:specialcon-article&catid=109:team-ahandball-general-articles&Itemid=208

    Qui avevamo dimostrato con dati fisiologici come il 6 contro 6 sia l'esercitazione con la minor richiesta metabolica e quindi quella con l'intensita' piu' bassa poiche' i giocatori hanno piu' tempo per recuperare.

    Questo lo avevamo visto e detto gia' con le nazionali del 1997 e del 1998 e lo dicevamo ai corsi allenatori dell'epoca.
    Sembra che il tempo si sia fermato in Italia. Da quell'epoca nessuno ha prodotto nulla di decente per gli allenatori con dati alla mano.

    Questo e' purtroppo quello che succede quando gli esperti di preparazione fisica che insegnano nei corsi non hanno la preparazione accademica adeguata per comprendere i fenomeni fisiologici alla base dell'allenanento. Per questo motivo voi allenatori dovete leggere il piu' possibile, possibilmente evitando le fesserie che vengono scritte in Italia da troppi asini.

    RispondiElimina
  3. Grazie Marco che ti sei rimesso a leggere di Handball... lo sappiamo tutti che sei innamorato. grazie per le tue testimonianze scientifiche.
    Anche a te Luca grazie dei complimenti e del tuo intervento. Fra un po farò uscire un post sulla priorità degli obiettivi. Nel frattempo ti rispondo che secondo me per migliorare il tuo centrale riguardo gli errori tecnici il 6vs6 è la strada più lunga che puoi prendere. Se gli errori sono tecnici devi metterlo in condizioni di ripetere il gesto tecnico più volte possibile nell'unità di tempo e con una richiesta di qualità dell'esecuzione massima. Se devi migliorarlo nella tattica individuale o di gruppo devi creare delle esercitazioni con scelta A, B, ecc ecc.
    In quanto all'interrompere per spiegare gli errori ... ecco sta qui il punto. Durante gli allenamenti si deve interrompere meno possibile, e non per spiegare. Se proprio devi intervenire deve essere per correggere e se puoi correggi con gli occhi ma senza interrompere :-) . Le spiegazioni devono essere fatte prima dell'allenamento.
    Non voglio dire che la tattica collettiva in attacco non sia importante. Mi riferisco al cercare il miglior MEZZO possibile di allenamento per migliorarla. Parleremo di questo più approfonditamente nei prossimi post.

    RispondiElimina
  4. prima di tutto complimenti per il blog,poi vorrei intervenire sull'argomento ,la mia esperienza mi ha insegnato che la tattica collettiva nella pallamano è la cosa più importante ,naturalmente la squadra che allenei deve avere delle basi tecniche ben allenate ,ma non solo il 6 vs 6 è importante anche la tattica di difesa e lo sviluppo del contropiede è importante a livello collettivo.sono d'accordo che il 6 vs 6 è l'allenamento con meno intensità avendo lavorato anche con MAnzi ad uno studio sulla preparazione fisica ,ma ritengo che in una settimana di allenamento si dovrebbe trovare spazio anche per questo.per la mia esperienza ho lavorato e ho visto lavorare tecnici come Cervar e Antovic ,allenatori molto importanti e preparati che davono molta importanza al lavoro collettivo durante la settimana anche in squadre giovanili , dunque a voi la discussione .

    RispondiElimina
  5. ciao Andrea, grazie per il tuo intervento. La tattica collettiva è FONDAMENTALE. La pallamano è uno sport di squadra, non bisogna mai dimenticarlo. il 6vs6 non va demonizzato e se possibile andrebbe utilizzato in tutti gli allenamenti. Sottolineo che dovrebbe essere utilizzato per GIOCARE, partite, partite a tema, tutto quello che vogliamo. La tattica collettiva è : attacco, ripiegamento, difesa, gioco veloce, superiorità ed inferiorità numerica... è FONDAMENTALE allenare la squadra in toto... Ma ho voluto portare avanti questo tema perché lo vedo fare nei campi di allenamento troppo spesso, soprattutto in chi fa 3-4 allenamenti a settimana, per chi vuole "spiegare" la pallamano e non farla giocare, per chi pensa che preparando schemi, sistemi o giochi possa avere più chance di vincere o migliorare tecnicamente i giocatori in situazione. Pensando solo all' ATTACCO insomma.

    RispondiElimina